Seo Senza Chiacchiere http://ilseosenzachiacchiere.altervista.org Blog di SEO senza fronzoli Sat, 09 May 2020 16:37:33 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.8.2 Gli operatori avanzati di Google per la SEO http://ilseosenzachiacchiere.altervista.org/gli-operatori-avanzati-di-google-per-la-seo/ http://ilseosenzachiacchiere.altervista.org/gli-operatori-avanzati-di-google-per-la-seo/#respond Tue, 14 Apr 2020 11:23:56 +0000 http://ilseosenzachiacchiere.altervista.org/?p=168 Continua a leggere]]>

Le footprint sono delle ricerche intelligenti che utilizzando gli operatori avanzati di Google ci permettono di trovare risultati migliori e più rilevanti di quanto faremmo con delle ricerche “a caso”, facendo classiche ricerche di puro testo

Facciamo una belle carrellata degli operatori che possono servirci in una ricerca SEO. Come riferimento ho usato questa pagina: https://bynd.com/news-ideas/google-advanced-search-comprehensive-list-google-search-operators/

  • OR: non tra gli operatori che si usano più di frequente, dice a Google di cercare una certa opzione o una sua alternativa. Se cerchiamo “commenta OR “lascia un commento”” troveremo risultati che contengono una delle due opzioni e che probabilmente offrono la possibilità di commentare
  • AND: la logica di questo operatore è speculare a quella di OR. Si otterrano risultati che contengono entrambe le keyword collegate da AND, per esempio “vacanze AND post sponsorizzato” offrirà risultati in cui si parla di vacanze e si fa riferimento allo stesso tempo a post sponsorizzati. I risultati saranno ben diversi da quelli per “vacanze post sponsorizzato”, che priviligerà risultati in cui queste due keyword si trovano vicine nel testo
  • – : Il simbolo di meno esclude quella certa keyword. E’ molto utile perché permette in una ricerca, per esempio locale, di escludere risultati molto ricorrenti come Pagine Gialle o TripAdvisor. Si cercherà per esempio “dentista Milano -paginegialle -tripadvisor”. Attenzione, si escluderà anche un sito “normale” che ha scritto da qualche parte nel testo “paginegialle”
  • site: il più fedele amico del SEO, si usa in moltissimi casi. Ci permette di vedere tutte le pagine indicizzate da Google per un certo sito, e con l’aggiunta di una keyword le pagine di quel sito rilevanti per una certa ricerca.

Altri utilizzi interessanti del site:, del quale si potrebbe parlare per ore, sono:

  • site:propriosito.it, un utilizzo molto comune è capire se un certo sito è correttamente indicizzato: se le pagine sono troppe rispetto a quelle che il nostro sito effettivamente contiene abbiamo probabilmente contenuti duplicati, se sono poche parti del sito non sono indicizzate.
  • site:nomedominio.com buy v*agra OR sex OR por* etc., controlliamo se nel nostro sito sono state aggiunte pagine sospette (mettetene quante ne volete, qui ho inserito degli asterischi per non avere questo genere di keyword sul mio sito)
  • site:.it, mostra siti relativi con una certa estensione. Molto utili se si cercano siti in territori specifici, per esempio siti della Svizzera italiana, e si vogliono evitare risultati provenienti da altri paesi nei quali si parla la stessa lingua
  • site:nomedominio.com/sezioneA, vediamo tutti i risultati presenti in una specifica sezione del sito che stiamo analizzando

Una curiosità: se facendo queste prove vi appare un messaggio di errore come quello visualizzato sotto vuol dire che state lavorando bene! Google mostra quest’avviso quando rileva che da un Ip arrivano troppe ricerche: se si stanno facendo ricerche a mano questo non dovrebbe succedere, ma se queste ricerche sono “appesantite” da numerosi operatori avanzati ecco che il comportamento diventa subito sospetto per Google e può partire questa richiesta

Non c’è nulla di male (per una volta): basta dimostrare che si stanno facendo richieste a mano (e non per esempio in modo automatizzato con un programma tipo Scrapebox) e si può ricominciare ad operare tranquillamente.

Google Traffico Insolito Rilevato

 

 

Se l’argomento vi interessa consiglio di seguire il video linkato all’inizio, dove troverete più esempi e spiegazioni più approfondite

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Trovare keywords per il proprio sito internet con Ubersuggest http://ilseosenzachiacchiere.altervista.org/analisi-keyword-ubersuggest/ http://ilseosenzachiacchiere.altervista.org/analisi-keyword-ubersuggest/#respond Wed, 11 Jan 2017 22:39:46 +0000 http://seosenzachiacchiere.com/?p=82 Continua a leggere]]>

Come trovare parole chiave per il proprio sito? I tool sono infiniti, e in questo blog cercheremo di passare in rassegna i principali, mostrando di volta in volta i punti di forza e i punti deboli di ognuno.

Oggi vedremo come utilizzare Ubersuggest per creare una lista di keyword da utilizzare per il proprio blog o sito web. L’obiettivo è individuare le parole chiave più interessanti, ricercate e idealmente facili da posizionare in prima pagina su Google. Questo strumento è totalmente gratuito e semplicissimo da utilizzare.

Usare Ubersuggest per trovare keyword per il proprio sito internet

Cominciamo andando sul sito di Ubersuggest e svolgiamo queste operazioni:

  • inserire una parola chiave “ampia” che definisca la tua area semantica di interesse nel campo di ricerca
  • selezionare la categoria nella quale vuoi creare keyword (web, immagini, etc)
  • selezionare la lingua
  • cliccare su “Suggest”

In seguito saranno riportate numerose parole chiave in una lunga lista, in cima troverai quelle che Google Suggest elencherebbe in una eventuale ricerca della parola sul web (si tratta delle parole suggerite nella barra di ricerca quando cerchi qualcosa su internet), e in seguito saranno elencate le keyword per ordine alfabetico.

trovare keyword sito internet

Qual è la differenza tra Ubersuggest e Google Keyword Planner? Semplicemente il primo tool permette di visualizzare un volume di parole chiave decisamente maggiore e di avere più idee sul loro utilizzo, tenendo a portata di mano una lista utile per il proprio sito. Tuttavia è bene seguire qualche dritta per ottenere il massimo da Ubersuggest:

  • usare parole brevi, concise e generiche per ottenere maggiori risultati. Lo strumento di analisi suggerirà poi keyword più specifiche e dettagliate che potranno essere utilizzate in seguito.
  • cercare parole di ampio utilizzo e diffusione, il più possibile prive di ambiguità

keyword planner adwords

Un consiglio personale che posso dare è di non scaricare la lista direttamente da Ubersuggest, ma seguire questo processo che rende l’analisi meno dispersiva:

  • visualizzare le parole come testo cliccando su “View as text”
  • copiare le parole e incollarle sul Keyword Planner di Adwords
  • segmentare le statistiche per mese e scaricare il documento Excel che si può modificare e personalizzare in modo preferenziale, ordinando per competizione, range di ricerche o per volume.
  • ordinare in base al volume di ricerca

In questo modo otterremo una lista di parole chiavi interessanti per il nostro sito web, molto ricca ma nella quale riusciamo comunque a orientarci utilizzando i dati che Google Adwords ci dà. Uno dei vantaggi è che l’analisi può essere svolta anche da chi non ha conoscenze SEO di nessun tipo: in questo modo quest’attività diventa particolarmente utile per chi non è uno specialista ma vuole semplicemente usare l’analisi delle keyword per trovare degli spunti interessanti, forte di una conoscenza approfondita dell’argomento che viene analizzato

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Come guadagnare e aumentare fan su Facebook http://ilseosenzachiacchiere.altervista.org/guadagnare-fan-facebook-aumentare-fan-instagram-twitter/ http://ilseosenzachiacchiere.altervista.org/guadagnare-fan-facebook-aumentare-fan-instagram-twitter/#respond Mon, 09 Jan 2017 22:38:39 +0000 http://seosenzachiacchiere.com/?p=88 Continua a leggere]]>
Non si tratta certo di un’attività edificante e molti potranno storcere il naso a sentir parlare di questo argomento, ma in alcuni casi può risultare utile, soprattutto per promuovere pagine e progetti appena nati o comunque in fase di lancio: parliamo di aumentare fan su Facebook con “like” artificiali.

In questo articolo prenderemo in considerazione il sito Addmefast, una piattaforma di “scambio like” da usare quando riteniamo di aver bisogno di un numero iniziale di fan o “like” per attirare l’attenzione ed il consenso di fan in carne e ossa, e accrescere così la potenzialità della nostra pagina. Da usare insomma per aumentare leggermente la propria web reputation e non presentarsi al pubblico con una pagina completamente priva di “like”.

Le operazioni da svolgere per aumentare fan su Facebook con Addmefast

Come aumentare alcuni segnali social (abbiamo parlato di ”like” su Facebook, ma vale anche per qualsiasi altro segnale come i follower su Twitter o i ”like” su Instagram) in modo artificiale? Basta iscriversi su Addmefast: richiedendo i “like” si utilizzano i punti a propria disposizione, per riguadagnarli basta donare “like” mettendo “mi piace” ad altre pagine.

aumentare fan facebook

Per aumentare “like”, iscritti e fan, occorre seguire questi passaggi:

  • creare un nuovo progetto aggiungendo il sito per il quale si vogliono aumentare i fan
  • scegliere il tipo di categoria del sito e il tipo di richiesta (Facebook Like, Instagram Follower etc.)
  • scegliere lo stato
  • inserire il titolo del progetto
  • inserire l’URL della pagina che vogliamo far crescere
  • decidere il numero di “like” complessivi del progetto e il numero massimo da ottenere ogni giorno
  • inserire il costo del click e salvare il progetto.

La domanda che seguirà sarà: come si ottengono i punti? Trattandosi di uno scambio di “like”, basta visualizzare uno dei progetti visibili sul sito di Addmefast, entrare con il proprio profilo Facebook, Instagram o altro, e mettere mi piace alla pagina che si aprirà.

guadagnare fan facebook

Parlando concretamente, questi “like” e fan non hanno nessuna effettiva utilità per la nostra pagina, servono solo per rendere il nostro progetto Social più “appetibile”, nell’attesa di tempi migliori, o per usi SEO che vedremo in futuro. Una pagina Facebook con pochi mi piace non invoglia eventuali visitatori a mettere un loro “like”, al contrario di una pagina già avviata (quante volte avete messo “like” a una pagina con meno di 10 fan, a meno che non vi venisse esplicitamente chiesto da un amico?). Questo strumento può diventare molto utile nella fase di avvio di un progetto online, su qualsiasi social network si voglia. Addmefast permette di decidere da quale tipo di pubblico ottenere visualizzazioni e like, incrementare l’attività sul sito, aumentare gli iscritti sul canale Youtube, i fan di Instagram o i follower su Twitter, considerando le metriche principali dei Social Network più in voga.

I (numerosi) limiti di addmefast

Lo strumento presenta al momento numerosi limiti, che in molti casi ne rendono inutile l’utilizzo:
• Gran parte degli utenti non mette effettivamente “like”, ma utilizza un bot collegato a un profilo fake. Questi ”like” sono di qualità veramente bassissima e chiunque può accorgersi che appartengono a profili chiaramente falsi.
• I ”like” ottenuti tendono a diminuire rapidamente, trattandosi spesso di ”like” provenienti da profili fake. Il segnale che si dà a Google con dei fan in diminuzione è molto negativo, quindi bisogna valutare attentamente se vale la pena utilizzare questi “fan”.
• I fan finti non avranno alcun engagement, riducendo per esempio la propensione di Facebook a suggerire la vostra pagina nel feed dei vostri fan reali.
• Trattandosi in molti casi di ”like” finti provenienti da bot questi sono tutti concentrati nei social più automatizzabili (su tutti Twitter): questo vuol dire che se volete spendere i vostri punti in progetti poco automatizzabili (per esempio le iscrizioni al vostro canale Youtube) potreste avere serie difficoltà a ricevere i ”like” richiesti

Lo strumento è in grado invece di risolvere due problemi tipici per le attività di ottenimento di fan artificiali:
• Creazione di fan troppo rapida e non costante nel tempo: è possibile impostare un limite giornaliero di fan (anche solo uno) e un periodo di tempo in cui mantenere la campagna (che potenzialmente può durare all’infinito). In questo modo avrete un flusso costante e “naturale” di nuovi iscritti
• Ottenimento di fan “esotici” poco credibili: è possibile richiedere che la vostra pagina sia mostrata solo a una platea italiana. Otterrete in questo modo fan comunque poco credibili, ma quantomeno non “esotici” (fa sempre un po’ ridere vedere numerosi fan indiani per una pagina in lingua italiana)

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Data scraping per assoluti principianti: estrarre 100 Url con una singola ricerca http://ilseosenzachiacchiere.altervista.org/data-scraping-per-assoluti-principianti-estrarre-100-url-con-una-singola-ricerca/ http://ilseosenzachiacchiere.altervista.org/data-scraping-per-assoluti-principianti-estrarre-100-url-con-una-singola-ricerca/#respond Wed, 04 Jan 2017 16:02:25 +0000 http://seosenzachiacchiere.com/?p=148 Continua a leggere]]>

Collegato all’utilizzo del Majestic Trust Flow Bulk checker proviamo a estrarre un gran numero (fino a 100) di Url rilevanti con una singola ricerca.
Scarichiamo questo bookmarklet che ci permetterà di estrarre tutti gli Url che si trovano in una determinata pagina: utilizzandolo sulla Serp di Google potremo quindi facilmente ottenere tutti i risultati che ci interessano per una determinata parola chiave. Esistono ovviamente moltissime alternative, quella linkata nello specifico si può utilizzare su Chrome.

data scraping primi passi

Operando in questo modo probabilmente si otterrebbero 10 risultati, quelli che normalmente sono presenti di default nella Serp di Google
Andiamo quindi su:
• disattiviamo Google Instant
• selezioniamo 100 risultati

A questo punto la nostra Serp sarà composta da 100 risultati: personalmente utilizzo sempre questo tipo di visualizzazione, che può essere comodo anche per trovare rapidamente uno specifico risultato che ci interessa ma non si trova in prima pagina su Google (quando vengono visualizzati 10 risultati). Un solerte spettatore del video su Youtube mi ha fatto notare che si possono ottenere 100 Url semplicemente aggiungendo &num=100 all’Url di ricerca: è sicuramente un ottimo suggerimento se si ritiene di aver bisogno di così tanti Url solo occasionalmente.

Utilizzare l’estrattore di Url per attività di link building

Una volta ottenuti questi cento indirizzi web rilevanti per la nostra parola chiave, cosa possiamo farne?
In un altro articolo abbiamo visto come valutare in blocco il relativo Trust Flow, rendendoci per esempio conto della competizione per quella particolare parola chiave (anche se in questo caso sarebbe meglio selezionare solo i risultati in prima pagina).
Vediamo invece come sfruttare questa ricerca per individuare dei siti internet che può essere utile contattare in una campagna di link building, per esempio per chiedere un guest post:
• Ipotizziamo di essere interessati a una ricerca su blog che parlano di arredamento
• Individuiamo una parola chiave utile, per esempio “blog arredamento”, ed estraiamo i primi cento risultati
• Inseriamo l’elenco di blog nel Majestic Trust Flow Bulk Checker
• Individuiamo le pagine più autorevoli, dalle quali otterremmo più link juice per il nostro sito
• Selezioniamo a mano gli articoli effettivamente rilevanti e scriviamo al webmaster

data scraping facile

La procedura descritta è una procedura “semplificata”, che ha senso per chi si occupa di link building in modo occasionale, magari per un proprio progetto amatoriale. Chi svolge quest’attività in modo professionale dovrebbe utilizzare strumenti appositi, come ad esempio Scrapebox, che vedremo probabilmente più avanti.

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Come utilizzare il Majestic Trust Flow Bulk Checker http://ilseosenzachiacchiere.altervista.org/come-utilizzare-majestic-trust-flow-bulk-checker/ http://ilseosenzachiacchiere.altervista.org/come-utilizzare-majestic-trust-flow-bulk-checker/#respond Wed, 04 Jan 2017 15:39:29 +0000 http://seosenzachiacchiere.com/?p=144 Continua a leggere]]>

Abbiamo già visto l’indice Trust Flow di Majestic, probabilmente la miglior metrica per valutare rapidamente l’autorità di un sito dal punto di vista SEO. Se nell’analisi di un singolo sito lo strumento lascia il tempo che trova e non dovrebbe sostituire l’analisi manuale dei link in entrata, lo strumento si rivela utilissimo quando vogliamo analizzare grandi quantità di siti internet in poco tempo.
Qualcuno dirà “sì ma quando mai mi capita di dover analizzare grandi quantità di siti in poco tempo”? In realtà per chi fa consulenza SEO di mestiere capita piuttosto spesso: si analizzano lunghi elenchi di siti per capire a chi conviene inviare una mail per un guest post, per individuare i blog sui quali lasciare un commento, per capire se la lista di qualche “venditore di link” contiene buoni siti oppure le solite schifezze.
Per rendere l’attività di analisi più rapida Majestic fornisce uno strumento utilissimo, il Trust Flow Bulk Checker, che ci permette di analizzare fino a 400 Url (o 10000 se li carichiamo tramite un file) in una volta sola e individuare quindi subito quali sono i siti più autorevoli.

Trust Flow batch analisi

Analizziamo la Serp per una campagna di link building attraverso commenti di blog e forum

Per un progetto che riguarda un ipotetico sito di arredamento decidiamo di ottenere dei link attraverso dei commenti. Questa la procedura da seguire:
• Effettuiamo una ricerca su Google utilizzando una keyword rilevante, per esempio “forum arredamento” (più avanti vedremo come utilizzare footprint più avanzate)
• Otteniamo cento risultati ed estraiamone l’Url, seguendo questa procedura di data scraping
• Inseriamo i dati ottenuti a questo indirizzo
• Analizziamo i dati direttamente su Majestic o scarichiamo il relativo file Excel

A questo punto possiamo operare in diversi modi, scegliendo di commentare per esempio nei siti più autorevoli, individuando magari con particolare attenzione quelli che permettono di commentare inserendo link dofollow.
Gli indici ottenuti da tenere in maggiore considerazione sono:
• Trust Flow: autorità del sito data dai link in entrata
• Citation Flow: mera quantità di link in entrata
• Topical Flow: un’approssimazione dell’argomento trattato dal sito

analisi link per link building

Abbiamo poi moltissimi altri indici che potranno magari essere utilizzati per analisi più avanzate: uno per esempio da prendere in considerazione è il numero di referring domains, di singoli domini che stanno citando il sito. Teoricamente il punteggio Trust Flow dovrebbe essere una migliore approssimazione dell’autorità, ma un controllo sugli effettivi referring domain permette a volte di non perdersi qualche “chicca”.

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Capire il Majestic Trust Flow: 6 metriche per lo stesso sito http://ilseosenzachiacchiere.altervista.org/capire-il-majestic-trust-flow-6-metriche-per-lo-stesso-sito/ http://ilseosenzachiacchiere.altervista.org/capire-il-majestic-trust-flow-6-metriche-per-lo-stesso-sito/#respond Fri, 30 Dec 2016 09:53:01 +0000 http://seosenzachiacchiere.com/?p=136 Continua a leggere]]>

L’indice Trust Flow è probabilmente l’indice di autorità migliore tra quelli esistenti, ma può far sprofondare chi ci si avvicina per la prima volta nel più totale sconforto, di fronte a risultati contraddittori e apparentemente insensati.

Esistono due diverse classificazioni, che danno vita alla bellezza di sei indici diversi:

  • Majestic Fresh Index: link che gli spider di Majestic hanno crawlato negli ultimi tre mesi
  • Majestic Historic Index: link che gli spider di Majestic non hanno ri-crawlato (perdonate la parola orribile) negli ultimi tre mesi

Oltre a questa distinzione abbiamo poi tre diversi valori per ogni sito:

  • Root Domain: l’autorità dell’intero dominio, da cercare inserendo sitointernet.com senza -www
  • Subdomain: l’autorità del sottodominio, da cercare inserendo il -www, sitointernet.com
  • Url: l’autorità di quella singola pagina, da cercare inserendo http://www.sitointernet.com

Majestic trust flow spiegazione

Prendendo per esempio in esame il sito solitoposto.it otteniamo sei risultati completamente diversi, che lasciano l’utente un po’ spaesato (si va dal Trust Flow 3 al Trust Flow 14).

Come si calcola il Trust Flow

Il Trust Flow indica un punteggio che mette in relazione l’autorità di quel dominio, sottodominio o Url con tutti gli altri domini, sottodomini e Url conosciuti da Majestic. Potremmo paragonare il punteggio a una sorta percentile: maggiore è il punteggio maggiore è la percentuale di siti rispetto ai quali questo sito è più autorevole.

Si capisce quindi come questi indici, anche per la stessa Url, varino: se il nostro sito www.sitointernet.com viene confrontato con tutti gli altri domini si posizionerà in un certo modo, se viene confrontato con delle singole Url sarà probabilmente relativamente più autorevole. Una Home Page infatti è di solito più autorevole di una pagina interna, e l’Url Trust Flow di una Home Page potrebbe essere più alto del Root Domain Trust Flow dello stesso sito (ma comunque non è una regola, non è detto che accada sempre).

Come usare il Trust Flow di Majestic in modo efficace

Per valutare l’andamento di un proprio progetto è importante scegliere uno e solo un parametro: io per esempio considero il Root Domain Trust Flow con il Fresh Index, e valuto solo quell’indice (quando però sto lavorando su un mio sito non sono particolarmente interessato al Trust Flow, preferisco ragionare in termini di effettivi link ottenuti e di ranking).

Quando state lavorando con un cliente può essere molto forte la tentazione di dare il Trust Flow come riferimento per misurare il proprio lavoro: è un errore da evitare assolutamente. Il Trust Flow è un valore (ricordiamolo, che non fa capo a Google e che Google non considera assolutamente) soggetto a fluttuazioni spesso incomprensibili. Utilizzare la metrica come riferimento per il cliente significa mettersi in mano a uno strumento che non si può controllare anche a fronte di un lavoro ottimo.

Indice majestic trust flow

Comprare link senza farsi fregare

Attenzione: nel magico mondo dell’acquisto link è invalso ormai l’uso di prezzare i link in base al Trust Flow. Può andare bene per fare un primo filtro iniziale, ma ricordiamoci due cose:

  • Oltre al Trust Flow guardate i link in entrata veri e propri: molto spesso siti con punteggi simili hanno profili link completamente diversi
  • Cercate di verificare in che posizione apparirà il link all’interno del sito: un link in una pagina orfana o comunque scarsamente linkata dalle altre pagine non trasmette nessun valore anche se proviene dal sito più autorevole
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Tracciare i posizionamenti organici gratis usando Serplab http://ilseosenzachiacchiere.altervista.org/tracciare-posizionamenti-organici-gratis-serplab/ http://ilseosenzachiacchiere.altervista.org/tracciare-posizionamenti-organici-gratis-serplab/#respond Fri, 30 Dec 2016 09:41:51 +0000 http://seosenzachiacchiere.com/?p=129 Continua a leggere]]>

Chi si occupa di SEO sa che c’è una certa penuria di strumenti gratuiti per il tracciamento delle parole chiave, problema non da poco per chi inizia seguire un po’ di progetti ma non ha ancora un grande budget. In questo articolo vedremo in particolare come analizzare i posizionamenti organici di un progetto di una certa consistenza usando Serplab, in modo da ottenere indicazioni che possano risultare utili alla nostra causa e fare da spunto per la creazione dei nostri futuri contenuti. Per chi invece deve monitorare solo il proprio sito è possibile utilizzare Semrush in versione gratuita, strumento che permette di visualizzare i dati in modo sicuramente più chiaro ed efficace di Serplab.

 

posizionamento keyword

Creiamo un progetto collegato al nostro sito e inseriamo subito un numero consistente di parole chiave. Oltre ai nostri termini “obiettivo” di grande interesse, le parole chiave per le quali vorremmo rankare assolutamente, consiglio di inserire subito elenchi sostanziosi di parole chiave sia un po’ generiche, sia molto specifiche (cioè keyword per le quali è lecito fin da subito aspettarsi un discreto posizionamento). Per iniziare si possono utilizzare molti metodi, ne indico un paio:

  • Inseriamo le parole chiave per le quali stiamo già rankando, utilizzando Semrush
  • Analizziamo l’Url della nostra Home Page o di qualche pagina rilevante del sito con il Keyword Planner di Google Adwords (con un’avvertenza: limitate le parole prese in considerazione, perché lo strumento tende a suggerire elenchi infiniti di termini che diventano presto poco rilevanti)

Nel video analizziamo un sito relativo ai “materassi memory” creato con funzione didattica: trackando un grande numero di parole chiave è stato possibile scoprire che, per qualche ragione, il sito risultava posizionato relativamente bene su keyword relative ai materassi dell’Ikea. A quel punto quindi ho deciso di realizzare un articolo apposta su quell’argomento, che altrimenti non avrei probabilmente preso in considerazione, ottenendo una buona crescita nel posizionamento.

Vediamo i parametri che lo strumento ci fornisce:

  • Change: cambiamenti di posizione nel periodo preso in considerazione (un giorno, ma anche periodi più lunghi)
  • Latest: l’ultimo risultato raggiunto. In presenza di una stellina significa che siamo davanti al miglior risultato di sempre
  • Best result: il miglior risultato di sempre
  • First: il posizionamento quando si è iniziato a tracciare la parola chiave (molto importante)
  • Volume: il volume di ricerca della keyword
  • Url: la pagina che sta effettivamente rankando

tracciamento parole chiave

Abbiamo poi dei dati riassuntivi che dovrebbero permetterci di capire a colpo d’occhio l’andamento del nostro posizionamento. I dati sono due:

  • Daily average position: la posizione media giornaliera delle keyword monitorate, dato sostanzialmente da non guardare. Dal momento che lo strumento monitora fin oltre la duecentesima posizione il posizionamento medio è infatti soggetto a grandissime oscillazioni che in realtà non significano praticamente nulla.
  • Serplab average: la media delle visite portate dagli effettivi posizionamenti. Un cambiamento dalla 100esima alla 50esima posizione quindi non cambia nulla dal punto di vista delle visite effettive, se passiamo invece dalla undicesima alla nona posizione l’aumento di visite può essere molto significativo. Il dato quindi è di norma molto più utile per farsi rapidamente un’idea di come procede il nostro progetto.

<h2>Analizziamo l’andamento di una singola keyword</h2>

Valutiamo l’andamento nel tempo di una singola parola chiave, elemento utile per capire l’impatto del nostro lavoro:

  • Clicchiamo sulla parola chiave che ci interessa
  • Osserviamo il grafico con i posizionamenti
  • Osserviamo se in corrispondenza con l’inserimento di note (possibilità importante che ci permette di segnare il momento in cui abbiamo svolto una certa operazione, per esempio l’ottenimento di un link) ci sono stati cambiamenti particolari

Un altro elemento importante per quanto riguarda l’ottimizzazione SEO è il monitoraggio costante dei posizionamenti su Google delle parole chiave più rilevanti per il sito (il cosiddetto “tracking”). Questo tipo di esame ci permette di visualizzare se e come il nostro lavoro sta impattando sull’effettiva posizione in SERP del nostro sito, e quindi individuare le attività che ha più senso portare avanti nel nostro processo di ottimizzazione.

 

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http://ilseosenzachiacchiere.altervista.org/tracciare-posizionamenti-organici-gratis-serplab/feed/ 0
Analisi SEO delle parole chiave con Answer the Public http://ilseosenzachiacchiere.altervista.org/analisi-keyword-answerthepublic/ http://ilseosenzachiacchiere.altervista.org/analisi-keyword-answerthepublic/#respond Fri, 09 Dec 2016 12:20:25 +0000 http://seosenzachiacchiere.com/?p=92 Continua a leggere]]>

Il web è pieno di utili strumenti per l’analisi delle keyword ma spesso questi si limitano ad analizzare in modo superficiale le parole chiave, fornendo lunghi elenchi di simili varianti dello stesso termine, non particolarmente utili per comprendere meglio un argomento. L’analisi delle keyword infatti non va vista come un’attività prettamente SEO volta a scovare la parolina dimenticata o l’ennesima variante dello stesso concetto, ma come la porta di ingresso per un piano editoriale SEO che veramente interessi l’utente.

Con piano editoriale SEO intendo l’idea di farsi guidare, nella scelta degli argomenti da trattare nel proprio sito, non da personali valutazioni (o suggestioni), ma dall’effettiva analisi di ciò che gli utenti realmente cercano online. Per scovare una nuova idea o una nuova tematica da trattare, infatti, l’analisi delle keyword deve puntare a individuare concetti ampi, non semplici varianti o sinonimi del termine di partenza.

Uno strumento molto utile è Answer The Public, che non si limita a suggerirci un elenco di parole chiave dal volume relativamente alto, ma cerca di suggerire domande e frasi complete, permettendoci di comprendere meglio il pubblico a cui ci rivolgiamo.

Analisi SEO delle parole chiave attraverso Answer the Public

Answer the Public, answerthepublic.com, è uno strumento d’analisi di parole chiave diverso dagli altri, simile a Ubersuggest ma molto più ricco per chi vuole avere una comprensione maggiore dell’argomento: la ricerca di una keyword produrrà dei risultati più “ampi”, magari meno pertinenti ma sicuramente più utili da utilizzare come “fonte di ispirazione”.

piano editoriale seo

 

Per utilizzare Answer the Public è necessario:

  • inserire la parola chiave da analizzare
  • selezionare la lingua italiana
  • avviare la ricerca cliccando su “Get the questions”

Lo strumento incrocerà le parole chiave con domande, preposizioni e combinazioni. I risultati di questa complessa analisi potranno essere utilizzati per creare un piano editoriale SEO orientata al SEO, certo, ma anche e soprattutto agli interessi dell’utente. Se cerchiamo “posizionamento Google” come keyword, la ricerca ci proporrà le domande più frequentemente poste a riguardo, ad esempio, “come migliorare il posizionamento Google”. Inoltre potremo visualizzare la combinazione di tali parole chiave con preposizioni o altri termini comuni, come “posizionamento Google come funziona”. Alla fine della ricerca invece verranno elencate le keyword in ordine alfabetico, proprio come fa Ubersuggest, rendendo l’utilizzo di questo strumento tutto sommato superfluo.

answer the public

Quali sono quindi i principali punti di forza di Answer the Public e perché utilizzare questo strumento oltre agli altri più conosciuti?

  • la possibilità di condurre un’analisi delle parole chiave più complessa, ricca e soddisfacente, visualizzando non solo asettici elenchi di keyword, ma anche interessanti combinazioni con preposizioni e domande
  • l’opportunità di sviluppare un piano editoriale SEO più accurato, definito e più rivolto agli effettivi dubbi del lettore

Answer the Public non deve sostituire gli altri strumenti di analisi delle keyword, ma è sicuramente uno strumento con un ottimo valore aggiunto per le attività di analisi più “creative”.

Trucco SEO per il copywriter pigro

Answer The Public è quasi più uno strumento da copywriter che da consulente SEO: per chi deve scrivere molto di argomenti molto vari, magari su cose che conosce solo superficialmente, il tool permette di “capire” subito i punti principali da trattare in un argomento di cui non si conosce nulla. Provate a inserire nello strumento una parola relativa a un tema un po’ tecnico, sul quale non sapreste cosa scrivere, e confrontate i risultati con quelli forniti da Ubersuggest, Keyword Planner di Adwords o altri strumenti: probabilmente avrete una comprensione migliore dell’argomento e potrete strutturare il vostro articolo riducendo significativamente il tempo dedicato alla ricerca.

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Local Seo per monitorare il posizionamento delle keywords locali http://ilseosenzachiacchiere.altervista.org/local-seo-tracciamento-keyword/ http://ilseosenzachiacchiere.altervista.org/local-seo-tracciamento-keyword/#respond Wed, 07 Dec 2016 15:33:54 +0000 http://seosenzachiacchiere.com/?p=62 Continua a leggere]]>

Spesso le aziende sono più interessate ai risultati sulle mappe prodotti dalle ricerche sul web, che ai risultati organici: per un’attività locale infatti la presenza sulla mappa di Google dà un impulso agli effettivi contatti commerciali che è molto superiore rispetto agli altri risultati. Per questo in un’attività di SEO locale diventa fondamentale tracciare il posizionamento delle keyword locali, trackando il comportamento della scheda Google MyBusiness cui l’attività è collegata.

Gli strumenti di SerpLab, www.serplab.co.uk, ci permettono proprio di fare questo: controllare il ranking delle parole chiave di interesse, tracciandone la posizione in seguito ad una ricerca online. Per farlo avremo bisogno però di sottoscrivere un piano a pagamento dal costo contenuto (circa 5 euro al mese).

Usare Serplab per il Local Seo delle nostre keyword

Oggi vedremo come monitorare la posizione delle keyword che ci interessano sul web, ovvero come tracciare il posizionamento delle parole chiave locali prendendo come esempio un ristorante a Milano.

local seo

Quando effettuiamo una ricerca su Google, spesso visualizziamo dei risultati che non solo solo legati ad un URL ma anche ad una scheda google MyBusiness, per verificarne i posizionamenti dobbiamo creare un progetto su SerpLab seguendo questi passaggi:

  • creare un progetto su Serplab
  • dare il nome al progetto
  • inserire il dominio
  • inserire le keyword
  • scegliere l’opzione Google local nelle opzioni avanzate
  • inserire il luogo
  • inserire il nome esatto del business
  • avviare il progetto cliccando su “Add Project”

In seguito potremo visualizzare l’avanzamento della pagina di Google MyBusiness nel ranking di ricerca e delle vostre keyword locali, parametro variabile nel tempo.

tracciare keywords

Facendo un esempio, se vogliamo tracciare il posizionamento delle parole chiave del Ristorante Cracco a Milano, dobbiamo inserire nella casella “Project Name” il nome che vogliamo dare al progetto (ad esempio Cracco) e aggiungere il sito web del ristorante nello spazio per il dominio. In seguito basterà solo inserire il luogo della Search Location, in questo caso Milano, e il nome del business che vogliamo monitorare nel ranking delle ricerche local seo, dunque Ristorante Cracco (il nome esatto dell’attività).
Avviso ai naviganti:

  • se state monitorando una località molto piccola verificate che Google Maps sia effettivamente in grado di riconoscerla
  • se state monitorando una località molto grande e non volete restare troppo delusi dai risultati può avere senso individuare una zona specifica all’interno della città (per esempio “Milano Lambrate”)
  • riportate con assoluta precisione il nome dell’attività indicato su Google MyBusiness, basta un minimo errore per rendere il tool del tutto inutile

Ricordate poi che il posizionamento può variare per molti fattori, e quindi non bisogna sorprendersi se vedete delle differenze tra ciò che monitora SerpLab e ciò che voi effettivamente vedete sul vostro pc. Questo non ha importanza: lo strumento non serve ad appurare la “verità” sul posizionamento, concetto privo di senso, ma per valutarne l’andamento nel tempo e permettervi di capire se il vostro lavoro sta funzionando oppure no.

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Qual è la differenza tra Trust Flow e Citation Flow? http://ilseosenzachiacchiere.altervista.org/differenza-trust-flow-citation-flow/ http://ilseosenzachiacchiere.altervista.org/differenza-trust-flow-citation-flow/#respond Wed, 07 Dec 2016 15:14:31 +0000 http://seosenzachiacchiere.com/?p=49 Continua a leggere]]>

Quando si analizza un sito all’interno di Majestic, la “summary” che comparirà nella schermata iniziale della ricerca riporterà i valori di Trust Flow e Citation Flow. Questi vengono spesso considerati come degli indici positivi, più sono alti meglio è, ma è un grosso errore! Cerchiamo innanzittutto di capire bene quali sono le differenze tra i due:

  • Citation Flow: Indica la mera quantità di link che punta a un sito internet
  • Trust Flow: Indica l’autorità trasmessa dai link che puntano a quel determinato dominio

Idealmente il punteggio dei due valori dovrebbe essere uguale: questo significherebbe infatti che l’autorità trasmessa dai link in entrata di un sito internet è perfettamente in linea con la quantità di link. Finché il Trust Flow è più alto o poco più basso non c’è da preoccuparsi, quando invece il punteggio Citation Flow supera di molto il Trust Flow deve scattare un campanello d’allarme: la quantità di link è sproporzionata rispetto all’effettivo valore trasmesso, e forse siamo in presenza di un sito che è stato spammato.

differenza citation flow trust flow

Quando Citation Flow e Trust Flow sono differenti

Come detto una forte differenza tra i valori di autorità di Majestic può essere dovuta alla presenza di spam, ma abbiamo già visto altre volte come questi indici siano spesso soggetti a errori e imprecisioni.

Per poter scoprire la radice del problema, dirigiamoci alla voce “Ref Domains”. Si aprirà una lista di Referring Domains, domini che stanno linkando il nostro sito, tra i quali dovremmo trovare conferma o smentita dei nostri timori. Ovviamente una differenza modesta, ipotizziamo una ratio di 1,5 tra Trust Flow e Citation Flow non deve suscitare inutili allarmismi: personalmente uso come riferimento un rapporto tra i due valori superiore a 1:2 (Citation Flow doppio rispetto al Trust Flow).

I referring domains vanno analizzati manualmente, non è possibile fare altrimenti: ordinateli per Trust Flow decrescente (l’ordine di default di Majestic è per numero di backlink in entrata, ma questa organizzazione presta il fianco a numerosi fraintendimenti) e analizzate la pagina che linka. Un sito spammato presenta generalmente:

  • numerosi link provenienti da fonti poco autorevoli (basso Trust Flow)
  • link provenienti da siti stranieri, specialmente da paesi come Russia o Cina
  • link non correlati con l’argomento principale del sito

E’ necessario prestare attenzione anche ai link che sono ancora effettivamente online e a quelli con attributo nofollow

Da notare bene:

  • Quando fate le ricerche se riportate l’URL per intero nella barra di ricerca vedrete i risultati relativi a quel singolo Url
  • Se volete analizzare solo il dominio, selezionate nella barra accanto “Domain” al posto di “URL”, oppure inserite il solo dominio senza -www
  • Se volete vedere i dati relativi al sottodominio, selezionate nella barra accanto “Sub Domain” al posto di “URL”, oppure inserite il solo dominio con -www

analisi backlink majestic

Nella maggior parte dei casi, la ragione principale per la quale il sito analizzato riporta un alto numero di Citation Flow, che contrasta un basso livello di Trust Flow, sta proprio nella presenza di un profilo backlink “spammoso”, con siti di bassa qualità. Se state analizzando il vostro sito e avete questo problema … fatevi un esame di coscienza! Se non riuscite a capire la provenienza di certi link può valere la pena contattare uno specialista.
In molti casi però a un’attenta analisi non riscontrerete siti così di bassa qualità da dover suscitare preoccupazioni: è un caso che si verifica di frequente ed è uno dei principali limiti dello strumento, che va utilizzato “con juicio”. Tenete poi in considerazione che per siti con valori di Citation Flow e Trust Flow bassi (diciamo inferiori al 15) basta veramente poco per alterare completamente questi valori

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